Ossigeno

148 149 Touching Madrid: Alf layla wa layla is the transliteration of the title of the world’s most famous collection of folk tales, the Thousand and One Nights. To save herself from her husband the sultan Shahryar’s vendetta against the female sex, the heroine, Scheherazade, tells the sultan a new story every night, always postponing the conclusion until the following evening, in an attempt to postpone her own demise. And so on for a thousand and one nights. I walk towards the Puerta del Sol in the very centre of the city, to a place where the ancient Arabic heart of Spain still beats. It’s a place whose tactile presence conceals other, mingled sensations - sensations that reach down into the wellsprings of the tales of Scheherazade. Hammam Al Ándalus is a luxury bath house in a brick-lined building in the heart of the Almudena neighbourhood (Al-Mudainah, the embryo of the early settlement which would later become Madrid). It’s an oasis where massage is raised to the status of sensory ritual, with hot stones, aromafreighted essential oils and kessa gloves steeped in organic red grape fragrance. Rough, dark bricks and smooth coloured tiles line the warm, damp walls of the baths, where spiced tea, atmospheric candlelight and plashing ornamental fountains add to the magic. Back I go to the calidarium, a rite of preparation before a hyper-tactile zalema massage - lukewarm water slowly poured over the body, mixed with coarse salt and rose petals that are massaged into the skin using hot stones. You need two hours to really enjoy these baths, enveloped in a tranquillity you can almost touch - even if, like me, you carry within you a constant, impalpable restlessness. senses and the City Tocco Madrid: Alf layla wa layla è la traslitterazione del titolo della raccolta di fiabe più conosciuta del mondo arabo, Le Mille e una notte - dove la principessa Shahrazād, per salvarsi la vita dalla vendetta del sultano Shahrīyār contro tutte le donne, decide di raccontargli ogni notte, per mille e una notte, una storia, serbandone il finale per quella successiva, nel tentativo di serbare la sua stessa vita. Percorrendone le comuni radici orientali, cammino dunque fino alla centralissima Puerta del Sol per ritrovare un luogo che cela una delle anime più antiche della Spagna: quella araba. Nel racconto tattile di questo luogo ce n’è un altro, di sensazioni che travalicano i sensi, di un misticismo ipotipotico affine a quello che anima le fiabe della Principessa. L’Hammam Al Ándalus, bagni arabi a cinque stelle eretti sopra una struttura a mattoni nel cuore dell’Almudeña (anticamente ‘Al-Mudainah’, embrione della ‘Cittadella’ che sarebbe poi diventata Madrid) è un’oasi sensoriale all’interno della quale è possibile toccare sulla pelle gli incanti di un massaggio che è un rituale - tra pietre bollenti, olii essenziali profumati e guanti di kessa immersi in fragranze bio di uva rossa. La ruvidezza dei mattoni scuri, la levigatezza delle maioliche colorate rivestono le pareti calde e umide degli effluvi di tè speziati, di candele complici, di fontane ludiche. Mi immergo ancora una volta nei loro calidarium, rito di preparazione per il loro iper-tattile trattamento ‘Zalema’ - acqua tiepida versata lentamente sul corpo, cui viene aggiunta una miscela artigianale di sale ruvido e rose vellutate massaggiata sulla pelle con l’ausilio di pietre calde. Un percorso libero di circa due ore, abrazo e siesta avvolti in una tranquillità da toccare - palpabile anche da chi, come me, ha dentro una costante, impalpabile inquietudine. i sensi e la città

RkJQdWJsaXNoZXIy NDUzNDc=