13 ecosistemi, fino al pianeta nella sua integrità, cooperazione e mutualità sono i principi ordinatori della vita. Le culture indigene si sono sempre concepite e strutturate come membri della comunità della Terra, cooperando per preservare le infrastrutture e il benessere della vita. �uanto alla tecnica, in un’ottica meccanicistica, le tecnologie chimiche, meccaniche e genetiche diventano misura dell’avanzamento di un sistema socio-sanitario. Ma le tecnologie sono strumenti, e gli strumenti devono essere valutati in base a criteri etici, sociali ed ecologici. Nella civiltà indiana, strumenti e tecnologie non sono mai stati concepiti come autoreferenziali. Al contrario, sono stati valutati in base al contributo fornito al benessere di tutti. I sistemi alimentari devono rigenerare la biodiversitಠper fornire più cibo a più specie e più persone, in modo che nessuno debba soffrire la fame, nessuno sia malnutrito, nessuno venga afflitto da malattie croniche. Dobbiamo rinaturare, riportare allo stato brado le nostre menti, il nostro cibo, i nostri sistemi alimentari. Rewilding, rinaturare, significa anche rigenerare la biodiversità nelle nostre fattorie e nelle foreste, ri-naturalizzare il microbioma intestinale, i nostri corpi, la nostra mente. Rinaturare il cibo equivale anche ad azzerare le storiche ingiustizie perpetrate contro gli indigeni e le tribù. Significa riportare le persone e il cibo nelle foreste, e gli alberi e gli animali nelle fattorie. Il rewilding include la riscoperta e la rigenerazione di cibi ed edibili forestali e selvatici, oltre alla creazione di foreste alimentari. Include il portare gli animali fuori dalle aziende, il riportarli alla terra. Allevandoli all’aperto, e reintegrandoli in un sistema agroecologico, per nutrire anche le piante che li alimentano. Data l'emergenza planetaria, e l'emergenza sociale ed economica della disoccupazione, dei debiti e dei suicidi degli agricoltori, tocca a noi ora proteggere la Terra, difendere diritti e mezzi di sussistenza dei nostri piccoli coltivatori, delle nostre tribù, dei nostri artigiani, per ristabilire una modalità di lavoro che lo porti a essere costruttivo, creativo, dignitoso e auto-organizzato in economie vive, capaci di rigenerare la Terra, i mezzi di sussistenza, la speranza nel futuro. Il passaggio dalla globalizzazione aziendale basata sui combustibili fossili alla localizzazione delle nostre economie è ormai un imperativo ecologico e sociale. La localizzazione economica implica che tutto ciò che può essere prodotto localmente, contando sulle risorse del territorio, debba essere protetto per costruire una economia locale vibrante, in modo da salvaguardare tanto i mezzi di sussistenza quanto l'ambiente. Vent'anni dopo aver scritto Le guerre dell’acqua, ciascuna crisi di cui ho trattato si è intensificata nel mondo industriale. La privatizzazione dell'acqua è aumentata, tuttavia abbiamo anche vinto alcune battaglie contro corsari dell’acqua come Coca Cola. A Plachimade, un piccolo villaggio del Kerala, sono state le donne a determinare la chiusura di un loro impianto. Il movimento per la protezione dell'acqua come bene comune è cresciuto in tutto il mondo. L'agricoltura industriale è ad elevato consumo idrico, e ha causato il prosciugamento di laghi e falde acquifere. Nel capitolo dedicato ai cambiamenti climatici, in Le guerre dell’acqua, ho citato un agricoltore dell'Orissa che diceva: «Troppa acqua e troppa poca acqua causano disastri». Stiamo sperimentando estremi climatici che vanno dalle inondazioni alla siccità, entrambe in aumento. D'altra parte, le nostre pratiche basate sulla biodiversità a Navdanya non solo la rigenerano, ma rigenerano anche i sistemi idrici. �uando i terreni vengono concimati organicamente, come accennato in precedenza, la loro capacità di trattenere l'acqua aumenta, aumentandone così anche la resilienza climatica. Il suolo e l'acqua sono profondamente interconnessi. Dobbiamo passare da un modello estrattivista dell'economia a un modello circolare. Abbiamo bisogno di passare dalla separazione e dal riduzionismo meccanicistico a una comprensione organica degli ecosistemi e del pianeta. ² www.navdanyainternational.org/rewilding-food-rewilding-our-mind-rewilding-the-earth/
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